My boring Blog

Home page di Mauro Frigerio

Il mio viaggio Open Source nel mondo della musica

26-06-2025 Tempo di lettura 4 minuti Article

Il software open source e la filosofia che lo circonda mi hanno sempre affascinato. Negli ultimi quasi vent’anni, ogni mia scelta in ambito IT è sempre andata in questa direzione. Tuttavia, un solo ambito della mia casa necessitava da parecchi anni una sistemazione profonda: la musica. In particolare, lo streaming, dove paghi un servizio ma in cambio possiedi poco.

A più riprese, ho provato a risolvere due problematiche che desideravo sistemare una volta per tutte. Come sempre, ci vuole una spinta per cambiare le priorità e cercare una soluzione.

La spinta è arrivata da un aggiornamento disastroso dell’app Sonos, che ha rimosso tantissime funzionalità chiave e reso quasi impossibile ascoltare musica in locale (dal mio NAS). Un vero colpo al cuore per gli amanti della propria libreria musicale!

L’altro fattore scatenante è stato l’aumento vertiginoso dei costi del servizio di streaming (quasi del 50%), unito alla scomparsa improvvisa di alcuni titoli dalle mie playlist, non più disponibili nel catalogo. Un chiaro segnale che era ora di riprendere il controllo.

Basta musica solo in streaming!

Nel panorama musicale digitale, è difficile trovare musica che non sia accessibile tramite streaming. Il problema? Con lo streaming non possiedi niente. Quando i titoli vengono tolti dal catalogo, il prezzo del servizio non cambia e quello “fregato” sei tu. Non è più accettabile.

Ho deciso di disdire l’abbonamento e riacquistare la musica che ascolto, per averla sempre a disposizione negli anni. Ho acquistato tutte le canzoni presenti nelle mie playlist e il costo totale finora è ben al di sotto del costo dell’abbonamento pagato in 11 anni.

Non è stato facile trovare un negozio di musica che permettesse il download, e ancora meno uno con un catalogo decente che includesse anche artisti locali. La scelta è caduta su Qobuz, che sì, offre un servizio di streaming, ma ha anche un eccellente negozio che permette di scaricare la musica acquistata (anche se manca ancora un’app di download per Linux, ahimè!).

La rivoluzione della playlist unica

Ero stufo di gestire le stesse playlist in parallelo: una su Sonos e una sul servizio di streaming. Le modifiche fatte da una parte non venivano riportate automaticamente dall’altra, creando un vero caos. La soluzione? Music Assistant!

L’ho scoperto per caso, leggendo un tweet di Home Assistant che ne celebrava l’uscita della release 2 (blog post). In parole povere, è l’Home Assistant della musica: permette di collegare tantissime sorgenti (anche servizi di streaming!) con vari player. Il progetto è in grande evoluzione e di release in release le funzionalità aumentano. Di recente, poi, il codice è stato donato alla Open Home Foundation, garantendo un futuro brillante e open source!

La mia nuova configurazione audio

Al centro della mia configurazione c’è Gonic, un server per lo streaming della musica basato sull’API Subsonic. Qui è catalogata e gestita tutta la mia musica e le mie playlist, e da qui viene distribuita ai vari client. Attualmente Music Assistant non ha ancora una companion app, ma dovrebbe arrivare presto.

La riproduzione sugli altoparlanti Sonos di casa è gestita da Music Assistant, che è collegato a Home Assistant per alcune automazioni smart. Quando sono in giro, sul treno o in macchina, ascolto la musica tramite il telefono e un client compatibile con Subsonic: ho scelto GoSonic. Non avrà l’interfaccia più accattivante, ma ha un’ottima sincronizzazione con Gonic e, punto super importante per me, permette di controllare la musica in Android Auto!

Ho aggiunto anche un altro elemento per poter ascoltare la musica sul computer del lavoro, tramite un altro client per Subsonic: Airsonic (refix), anche se ora è possibile farlo direttamente da Music Assistant.

Conclusione: il ritorno al controllo!

Sono estremamente contento della mia migrazione a un sistema locale. Un passo in più nel riconquistare i miei dati (dopo mail e foto), un obiettivo che mi sta molto a cuore.

Music Assistant, sebbene alla versione 2, non è ancora così stabile in tutti gli scenari di utilizzo, ma ha un potenziale enorme. Però, la possibilità di avere delle playlist condivise su tutti i sistemi dove ascolto musica (Sonos, Android, Android Auto e interfaccia web) è semplicemente fantastica e finalmente ho raggiunto questo ambizioso obiettivo! Il controllo sulla mia musica è tornato nelle mie mani, ed è una sensazione meravigliosa.