My boring Blog

Home page di Mauro Frigerio

La mia esperienza con Home Assistant

24-01-2021 Tempo di lettura 4 minuti Article

Una lettera della Swisscom arrivata due anni fa, ha creato un problema per la gestione del riscaldamento della casa in montagna. Perchè ci hanno comunicato della cessazione a fine 2020 del servizio GSM o 2G (vecchia generazione di telefonia). L’attuale modem presente nel modulo di comando installato 7 anni fa non è compatibile con il 3G o superiore e quindi era da sostituire. Ma con cosa?

Il produttore svizzero del modulo ha in catalogo una nuova versione del modulo di comando al modico prezzo di 900 CHF. Un po’ troppo per un semplice contatto e un termometro il tutto gestito con SMS.

Nell’era del IoT mi sono detto si può fare di meglio e magari anche di più. Alla peggio programmo io qualcosa con Arduino se non riesco a trovare niente. Mi sono messo a cercare alternative per un rimpiazzo uno a uno della soluzione esistente, ma nulla mi soddisfaceva. Un giorno per caso ho provato gli hub per la gestione delle smart home. In questo ambito le soluzioni open source sono parecchie, due in particolare hanno attirato la mia attenzione: OpenHAB e Home Assistant. Qui mi si è aperto un mondo.

Ho provato a installare entrambe le soluzioni per capire i vantaggi e svantaggi di una e dell’altra. Abbastanza velocemente ho abbandonato OpenHAB, perchè quasi tutto deve essere fatto tramite un file di configurazione. Fare la prima programmazione non sarebbe stato un problema, ma se in futuro devo modificare qualcosa devo studiare di nuovo tutto.

Home Assistant non è la soluzione completamente opposta, però molti aspetti sono gestibili da un’interfaccia grafica. Le cose però che mi hanno fatto scattare il colpo di fulmine sono state essenzialmente due: le molteplici (si parla di oltre 1700 al momento) integrazioni già pronte e alcuni add-ons (applicazioni) pronte all’uso in un solo click. Naturalmente non tutto è rosa e fiori e anche in questo caso ci sono delle note grigie. Anche in questo caso si deve scrivere alcune linee di codice nel file di configurazione. L’aspetto che mi lascia un po’ l’amaro in bocca è quello di non poter eseguire tutta la soluzione con Supervisor in Docker, questo è un aspetto più tecnico e legato a come ho organizzato il mio sistema di casa. Il Supervisor permette di: installare gli add-ons e creare delle snapshot per il backup. L’unico modo per sfruttare queste potenzialità è di installare Home Assistant con una delle immagini precompilate per alcune piattaforme, tra la più conosciuta c’è il Raspberry che però ha problemi dovuti alla continua lettura/scrittura della scheda SD (problema risolvibile con un SSD).

Ho deciso d’installare Home Assistant su un Raspberry Pi 4, perchè gli add-ons sono veramente comodi. Se poi un giorno troverò una soluzione alternativa per avere tutte queste potenzialità in docker la seguirò subito.

Ma per evitare super divagazioni ritorniamo al problema iniziale, il riscaldamento della casa in montagna. Ho iniziato a testare la soluzione a casa mia per capirne un po’ i segreti e giorno dopo giorno mi sono innamorato di questo software. La creatività spesso è la sola limitazione, ma nel mio caso è il fattore WAF la limitazione maggiore.

Cosa gestisco in Home Assistant adesso:

  • vari sensori ambientali (temperatura, umidità,…)
  • gestione della TV senza il telecomando a IR
  • controllo della luce nella stanza della nostra bimba
  • permettere alla bimba di controllare le casse Sonos senza il telefono
  • e naturalmente il riscaldamento della casa in montagna

Grazie a Home Assistant e alcune conoscenze di rete riesco a controllare la casa in montagna come se fosse una semplice stanza di casa mia (site to site VPN). Così ho una sola istanza di HA e si trova sempre vicino a me in caso di necessità. La casa in montagna è collegata ad un router wifi con una scheda SIM (ho optato per una scheda di Digital Republic), il tutto poi è collegato con una VPN al mio router di casa. Così le due case sono nella stessa rete e la gestione è un po’ più semplice.

Prima d’iniziare questa avventura ero molto scettico (e lo sono ancora) sulle smart home. In particolare sulla gestione delle case tramite internet e i suoi problemi legati alla mancanza d’internet o dei servizi dei vari provider. Inoltre che fine fanno i vari dati? Con Home Assistant tutto resta all’interno di casa tua. Se non funziona qualcosa, vuol dire che hai sbagliato qualcosa tu.

Hardware gestito con Home Assistant

Attualmente a casa mia gestisco ho configurato HA per comunicare il seguente hardware:

  • casse Sonos
  • sensori Xiaomi BLE
  • sensori Xiaomi Zigbee
  • sensori LoraWAN (The Things Network)
  • smart relé Shelly
  • lampadina e telecomando IKEA
  • telecamera TAPO Tp-Link
  • telecomando virtuale Broadlink
  • rete Unifi
  • microcontrollore ESP32 con un mio programma

Conclusione

Devo dire che sono contento di questa esperienza con Home Assistant e quello che sono riuscito a creare. Non sempre è facile, però ti permettere di collegare tutto con tutto. Se siete chiusi a casa e volete automatizzare qualcosa a casa, provate! Proverò a scrivere alcuni approfondimenti su alcune presonalizzazioni che ho implementato.