Un "nuovo" modo per scoprire il territorio
Molti anni fa mentre eravamo un giro in montagna con degli amici sulla Greina, abbiamo scoperto uno strano gioco di scatole nascoste. Poi non ho più approfondito la cosa fino a quest’anno, quando ho deciso di provare a installare l’applicazione sul mio telefono. Ma cosa ho installato? Si chiama Geocaching ed è una caccia al tesoro mondiale che sfrutta il GPS. Si può usare l’app sul telefono, oppure utilizzando un apparecchio GPS. Con questi mezzi si cercano vari tipi di tesori sparsi per tutto il mondo.
I tesori da cercare sono di differenti tipi, i traditional sono delle scatole nascoste alle coordinate indicate. All’interno della scatola si può trovare un libretto o foglio (logbook) da firmare per confermare l’effettivo ritrovamento. Fino a qui sembra tutto molto semplice, però in realtà non lo é perché le “scatole” da cercare possono essere grandi come dei tappi di bottiglia. Aggiunto al fatto che la precisione dei telefonini o dei GPS varia da 3 a 12 metri (di raggio), quindi una volta individuata la zona con le coordinate si deve mollare il telefono e far partire la testa per trovare l’obbiettivo. Alcuni indizi nella descrizione fornita devo essere a volto decriptati e compresi per velocizzare il ritrovamento.
Gli altri tipi di Geocache disponibili oltre ai traditional sono: i mistery che richiedono la risoluzione di un enigma per individuare le coordinate finali; i multi invece richiedono il passaggio in varie coordinate per racimolare indizi che perme di calcolare la zona di ricerca finale. Questi ultimi tipi sembrano molto complicati rispetto al traditional, ma non è sempre così, perché ogni cache ha un punteggio per la difficoltà. Infatti possono esserci dei cache tradizionali facili da trovare, ma difficili da aprire.
Il primo tentativo di cercare un cache (tesoro da ricercare) non é stato facile, perché dovevamo trovare un contenitore grande come quello dei rullini fotografici. La ricerca era da eseguire molto probabilmente in un muro a secco, ma visto che era la prima nostra ricerca abbiamo esitato molto. Il primo tentativo é stato infruttuoso perché non abbiamo trovato niente, inoltre era pieno di persone che passeggiavano e quindi non é facile nascondere la ricerca. Un secondo passaggio per caso mi ha permesso di individuare immediatamente l’oggetto della ricerca. É sorprendente quanti Geocache possono esserci vicino a casa vostra. Infatti nella nostra seconda spedizione (a piedi) abbiamo percorso parecchi chilometri passando da un nascondiglio all altro. Anche in montagna è possibile fare dei bei giri abbinando al escursione qualche ricerca. In Ticino abbiamo fatto un bel giro sul monte San Giorgio, in Valle di Muggio, ma sappiamo che ci sono tante altre possibilit, anche nel resto del mondo.
Grazie al Geocaching abbiamo scoperto luoghi particolari, di alcuni non conoscevamo neanche l’esistenza. Infatti chi nasconde un Cache deve farlo in zone particolari che hanno un qualsivoglia interesse, così si possono scoprire fatti e cose interessanti. Questo hobby non permette solo di fare del movimento, perché grazie agli enigmi da risolvere o le possibilità di nascondigli, permette così di allenare anche la mente. Infatti la difficolta non é sempre nel individuare il cahe, ma riuscire a firmare il logbook.
Una bella esperienza l’abbiamo fatta in Giappone quest’estate dove abbiamo fatto 3 settimana di vacanza. Oltre alla visite delle bellezze locali abbiamo fatto anche del Geocaching che ci ha permesso di conoscere persone e luoghi particolari. Un esempio di bel nascondiglio può essere quello illustrato nel immagine qui a fianco, eravamo a Hiroshima in una zona poco turistica e qui potremmo aprire una lunga parentesi delle situazioni che capitano durante la ricerca. Per non farla troppo lunga, quando cercavamo in questo luogo una locale che passava di lì in bicicletta si è fermata di colpo e ci ha subito chiesto se avevamo bisogno di un qualche aiuto. Ma torniamo al nascondiglio, l’immagine qui vicino riprende la zona dove è nascosto il cache (naturalmente la foto l’abbiamo fatta dopo il ritrovamento). In queste situazioni ci si deve chiedere: ma cosa è fuori posto o luogo qui? In questo caso, una piantina di plastica in questa aiuola; sotto di essa era interrato il contenitore con il foglio da firmare (vedi seconda fotografia).
Se la cosa vi stuzzica fatemelo sapere che le prime volte vi accompagno, così che non vi demoralizzate subito. Questo è l’errore che abbiamo fatto noi, per fortuna che per caso al secondo passaggio l’ho trovato subito. Altrimenti quasi certamente la mia attività di geocacher si sarebbe subito conclusa.
Potete trovare altre informazioni consultando il sito di Geocaching, dove potete anche visualizzare la cartina con tutti i cache. Anche quelli vicini a casa tua.