I primi 400 km e-bike
Leggere certi titoli (“Un futuro più ciclabile per il territorio ticinese”) sui giornali in Ticino fa quasi ridere, come si fa a convertire i ticinesi ad abbandonare la macchina? Perché malgrado tutte le colonne (non solo causate dai frontalieri) si ostinano a prendere sempre il loro amato veicolo a 4 ruote. Io ne conosco qualcuno che da parecchi anni affronta come Indiana Jones le strade del Mendrisiotto e Luganese.
Io ho fatto una mezza evoluzione per passare alle due ruote. Un mezzo passo perché da qualche mese ho preso una bicicletta elettrica. Quando lo dico, la reazione di tutti gli Indiana é una risata e la classica affermazione: “ma così é troppo facile”. Questa é la tipica risposta di un classico Indiana che non abbandona mai il suo mezzo a motore con 2 o 4 ruote, come in una relazione amorosa perfetta. Se poi mi incontrano con il mio mezzo e vedono che é un modello da donna con cestino ridono ancora di più.
Io me ne frego e continua a farmi l’esperienza con il mio mezzo di trasporto. Si perché per me é un mezzo di trasporto e non un metodo per fare sport. Per me adesso la bici é il metodo primario di spostamento, per andare al lavoro, a fare la spesa o semplicemente per gli spostamenti nel Mendrisiotto. Così non mi faccio problemi se é elettrica o no, perché io la vedo come sostituzione di uno scooter. Quindi la mia scelta é anche ecologica, inoltre ne approfitto per fare un po’ di movimento.
Il nostro territorio non ha una conformazione delle più appropriate per favorire l’utilizzo delle biciclette, come potrebbe essere l’Olanda o paesi simili. Eppure grazie alle e-bike tutto é più accessibile, perché passare un attimo al Serfontana a prendere qualcosa non é più una tortura, per il trovare posteggio o per fare la salita al ritorno con una bici non elettrica. Quando vado a lavorare a Chiasso vedo tutte le macchine incolonnate lungo la tirata da Coldrerio al liceo di Mendrisio. Inoltre le macchine che vanno nel mio stesso senso di marcia non sono molto più veloci di quello che ci metto io. Quando vedo queste situazioni mi chiedo se solo una parte di tutte quelle persone andasse con una bicicletta, come faccio io, di quanto si ridurrebbe il traffico e quindi tutte le colonne.
Naturalmente non é possibile aumentare il numero delle persone che prendono la bicicletta solo con le belle parole, ma servono anche un po’ di fatti. Cosa serve? Prima di tutto serve la possibilità di poter acquistare le e-bike con un sussidio, non tutti i comuni lo concedono. Non permette di far esplodere gli acquisti, ma almeno permette di aiutare la scelta, perché comunque i prezzi si sono abbassati molto ultimamente. Di passi ne servono di più concreti e ancora più difficili da implementare, come tutta la parte di facilitazione. Questo é punto assai difficile da mettere in pratica, perché spesso chi deve pianificare e realizzare qualcosa é un Indiana e quindi non capisce i veri bisogni dei ciclisti. Uno degli esempi concreti che posso fare é quello delle stazione di Mendrisio, che dispone di un posteggio bici/moto invaso, principalmente dalla seconda categoria di veicoli. Questi veicoli intasano (io vorrei usare"infesciano") anche l’unica tettoia che é “predisposta” per le bici. Quindi i vari ciclisti per poter posteggiare il proprio mezzo e ritrovarlo la sera o il giorno dopo sono costretti a legare la bici alla ringhiera del sottopassaggio. In questo caso basterebbe una di quei posteggi per le biciclette che permettono di legarle bene e impedisca il posteggio di scooter vari.
Ho iniziato a scrivere questo post per “festeggiare” i primi 400 km della mia super bike, solo che la stesura é durata qualche giorno in più del previsto e i chilometri sono già diventati 450. Perché se la meteo é favorevole mi muovo parecchio.
PS: I chilometri sono aumentati a 500, malgrado un’assenza per lavoro.
http://www4.ti.ch/dt/dstm/sm/temi/mobilita-aziendale/mobilita-aziendale/le-misure/