Il giro della chiesa
Mentre sto scrivendo quest’articolo per il mio blog in Ticino manca una settimana alle elezioni cantonali. Come ogni quattro anni, o in caso di votazioni sull’Europa e su temi legati ai posti di lavoro uno dei temi portanti per alcuni partiti, sono i frontalieri, che sempre secondo questi partiti rubano il lavoro ai ticinesi. Io non devo “lottare” ogni giorno con il Loris Bernasconi, eppure sono quasi un frontaliere pure io. La frontiera che deve varcare ogni settimana non é proprio ben definita dalle carte geografiche ma é un po’ nella testa di tutti gli svizzeri. Questa frontiera si chiama San Gottardo.
Sono un frontaliere interno, uno dei tanti che dal Ticino “migra” dal Ticino nella Svizzera interna. Non voglio fare discussioni sui frontalieri (interni o esterni), voglio semplicemente raccontare com’é “organizzato” un mio weekend tipo.
Tra tutti i ticinesi che lavorano al 100% in Svizzera interna devo ritenermi molto fortunato, perché il mio datore di lavoro sono le FFS. Ma prima di parlare di lavoro vi spiego da dove a dove pendolo. Il mio luogo di lavoro si trova nella capitale della Svizzera: Berna, dove lavoro dal 2006. Ogni weekend mi trasferisco a casa, che si trova in uno dei paesi più a sud della Svizzera: Vacallo, qui vivo dalla mia nascita.
Ora parliamo della trasferta, i due punti in linea d’aria distano l’uno dal altro solo 180 km circa. Purtroppo la Svizzera é piena di montagne e non sempre di tunnel, quindi viaggiando con i mezzi di trasporto pubblici o con un’auto non si può percorrere la strada più diretta. La via più corta in auto é di 300 km, mentre per i mezzi di trasporto é di circa 320-350 km. La grande differenza si ha nel tempo di percorrenza: in auto senza traffico servono 3 ore, con il treno invece 4 ore e mezza (fino a Chiasso).
Siccome sono un dipendente FFS e comunque un amante dei treni, malgando la durata maggiore del viaggio, di prendere il treno. Anche perché grazie al mio portatile posso permettermi di lavorare in treno e quindi sfruttare un po’ le ore di viaggio.
Venerdì si sente odore di weekend, é ora di fare la valigia e rientrare (finalmente). Il mio treno parte alle 13.00 per Lucerna. Sì, parto cosi presto per questo mi ritengo molto fortunato, perché non tutti i datori di lavoro lo permettono. A che ora arrivo a casa? Un po’ prima delle 18, perché non si deve dimenticare la posta da Chiasso a Vacallo. L’arrivo a casa non é simbolo per me di relax perché dopo aver depositato le valigie cambio i vestiti e mi appresto a uscire da casa, direzione Amici a 6 Zampe a Castel S. Pietro. È il club cinofilo che ho fondato con degli amici 2 anni fa, nel quale aiuto dando dei corsi per possessori di cani. Il corso del venerdì sera é per i cuccioli dai 2 ai 4 mesi e mi occupa fino alle 21. Affamato mi fiondo al ristorante vicino a casa a mangiare qualcosa, poi finalmente relax a casa dove incontro per la prima volta i miei genitori.
Il sabato é un’altra giornata dedicata quasi interamente ai cani sempre nel club che ho fondato. Spesso la sera sono molto stanco per questo non mi muovo più da casa. Purtroppo il tempo non si può fermare e arriva anche la domenica. Questo é il giorno che mi resta, peccato però che non ho a disposizione tutta la giornata perché alle 16-17 mi devo già preparare per il rientro a Berna, partenza da casa verso le 18 e arrivo a Berna alle 23, notte fonda.
Ogni qual volta che non devo fare il viaggio di rientro a fine weekend, la domenica mi sembra molto strana e mi sembra che il weekend duri un’eternità.
In uno dei tanti viaggi che ho fatto ho cercato di calcolare quante volte sono passato vicino alla chiesetta di Wassen. Per chi non conosce bene le gallerie elicoidali del Gottardo, il treno passa 3 volte attorno alla chiesetta per abbassarsi o alzarsi e superare la montagna. Questo é il risultato:
• 4 anni di lavoro a Berna + 3 di studio a Bienne
• 40 weekend di media l’anno (ho tolto le vacanze più altre volte che posso restare in Ticino)
• 2 viaggi per weekend
• 3 volte per viaggio vedo la chiesa di Wassen
Risultato: (4+3)*40*2*3 = 1680 volte (240 volte l’anno)
Quest’anno mi avvicino a quota 2000.
Con il passare del tempo la voglia di restare “fermo” in Ticino aumenta (salvo in periodo di elezioni). Chissà quando riuscirò a farlo.
Update: Scritto in collaborazione con Stanchezza, gli errori gravi non dovrebbero più esserci. Grazie Paco!